Armonici , Arpeggio
Armonici
Armonici dividiamo:
- Armonici naturali;
- Armonici artificiali
Armonici naturali
Gli armonici naturali sono una successione di suoni le cui frequenze sono multipli di una nota di base, chiamata fondamentale. Un suono prodotto da un corpo vibrante non è mai puro, ma è costituito da un unione in cui al suono fondamentale se ne aggiungono altri più acuti e meno intensi. Questi sono gli armonici, che hanno una importanza fondamentale nella indicazione del timbro di uno strumento e nella indicazione degli intervalli musicali.
Ad esempio, se una corda di lunghezza L emette un Mi (primo armonico), la stessa corda vibra con meno intensità anche a frequenza doppia (pari alla lunghezza L/2, secondo armonico), emettendo un Mi all’ottava superiore, e così via, suddividendo la lunghezza d’onda in multipli interi L/3, L/4, eccetera.
La serie armonica naturale è la seguente:
in cui il suono fondamentale è un Do. Questa serie di note è la base fisica che ha dato origine all’intonazione naturale.
I chitarristi ed i bassisti utilizzano questi armonici naturali per produrre suoni speciali, pizzicando una corda con la mano destra e sfiorandola (senza frenarla) con la sinistra all‘altezza:
- del XII tasto per ottenere un armonico di ottava;
- del V per un armonico di due ottave;
- del XVII per un armonico di tre ottave;
- del VII del XIX per un armonico di quinta;
- del IV per un armonico di terza maggiore;
- del X per un armonico di settima minore (anche se poco avvertibile).
Tutti gli strumenti a corda possono sfruttare questo principio.
Ulteriori informazioni consulta: Accordiamo la chitarra
Armonici artificiali
Gli armonici artificiali sono particolari suoni che possono essere prodotti su un qualsiasi strumento a corda, in particolare sugli strumenti ad arco e sulla chitarra.
Così come gli armonici naturali possono essere percettibile, pizzicando una corda con la mano destra e sfiorandola (senza frenarla) con la sinistra all’altezza del XII tasto (per ottenere un armonico di ottava) o del VII (o anche del XIX o VII per ottenere un armonico di quinta, IV o IX per ottenere un armonico di terza etc.), allo stesso modo gli armonici artificiali si ottengono premendo una corda con la mano sinistra su un qualsiasi tasto ed effettuando la manovra “pizzicare-sfiorare” con la destra – tramite una particolare tecnica – in un punto equivalente a: XII tasto (per ottenere l’ottava) + tasto premuto.
Tuttavia viene chiamato armonico artificiale il suono prodotto dalla chitarra elettrica in presenza di forti volumi di emissioni sonore. Il suono riprodotto dall’amplificatore entra in risonanza con il corpo della chitarra elettrica attivando il cosiddetto feedback che mette in risonanza una o più corde dello strumento generando un suono che può essere quello proprio della corda in vibrazione oppure di una sua armonica componente.
Arpeggio
Arpeggio con note mantenute
L’arpeggio è un abbellimento dell’accordo. Il termine arpeggio deriva dalla parola arpa, siccome è un abbellimento derivante dalla tecnica di questo strumento; è utilizzato negli strumenti a tastiera.
L’arpeggio, anche considerato come arpeggiato o arpeggiamento, è un abbellimento che si applica a un accordo, detto quindi arpeggiato o spezzato, in cui le note vengono eseguite in successione simultaneamente. L’arpeggio viene suonato generalmente dalla nota più bassa a quella più alta; nel caso occorra suonarlo alla rovescia (viene allora detto rovesciato), ciò può essere indicato da una lineetta trasversale sull’accordo.
Nelle partiture pianistiche se il segno dell’arpeggio si trova su tutti e due i pentagrammi (in chiave di basso e di violino) alla stessa posizione di una certa battuta ci possono essere due tipi di esecuzioni:
- le note dell’arpeggio devono essere eseguite una dopo l’altra partendo dalla chiave di basso fino a quella di violino (o viceversa) nel caso in cui il segno di arpeggio abbracci tutti e due i pentagrammi senza interrompersi;
- le note dell’arpeggio devono essere eseguite contemporaneamente sia sulla chiave di basso che su quella di violino (in modo ascendente o discendente) nel caso in cui il segno di arpeggio si interrompa tra i due pentagrammi.
Esempi arpeggi per la chitarra:
Esempio di arpeggio per pianoforte –Piano Sonata No. 14 in C♯ minor “Quasi una fantasia”-Beethoven