Congiunto ( grado ) Contrappunto Controsensibile
Congiunto ( grado )
Per “grado congiunto” si intende l’esecuzione di due suoni (siano essi ascendenti o discendenti) consecutivi nell’ordine della scala musicale. Per esempio la sequenza “Do – Re” è una sequenza di grado congiunto ascendente, mentre “Do – Si” è una sequenza di grado congiunto discendente.
La scala è una successione di suoni procedenti per grado congiunto che vanno da una nota specifica alla stessa nota presa un’ottava più in alto. Esempio: la successione DO-RE-MI-FA-SOL-LA- SI-DO è una scala, più precisamente la scala di DO MAGGIORE). Quello che regola la successione è la distanza che c’è tra una nota e l’altra.
Ulteriori informazioni consulta → Disgiunto e Scale, Intervalli
Contrappunto
Termine deriva dell’espressione latina punctum contra punctum, cioè “nota contro nota”. È una delle tecniche più importanti sviluppate dalla musica colta occidentale, e il suo utilizzo è quasi onnipresente dal XIII al XVIII secolo. Molto importante anche nei secoli successivi. La scrittura contrappuntistica è quella che prevede l’intreccio e la sovrapposizione di diverse linee musicali di importanza equivalente ( cioè,senza differenziare, ad esempio,tra n’accompagnamento e un tema).
Contrappunto è la presenza, in una composizione o in una sua parte, di linee melodiche indipendenti che si combinano secondo regole tramandate dalla tradizione musicale occidentale.
Nella scrittura contrappuntistica lo scopo principale che si vuole ottenere è l’indipendenza melodica delle varie parti della composizione che ad esempio possono essere in relazione tra loro anche attraverso procedimenti imitativi. Nel contrappunto l’effetto di accordo dato dal sovrapporsi delle diverse voci è in un certo senso incidentale. In primo luogo, infatti, il contrappunto si concentra sull’aspetto melodico piuttosto che sull’effetto armonico.
Il contrappunto generalmente comprende linee musicali indipendenti, anche molto diverse tra loro. Si visualizza sull’interazione melodica delle linee musicali, e solo posteriormente sulle nuove armonie prodotte dall’interazione delle stesse.
I principi tecnici basilari della scrittura contrappuntistica
Si possono riassumere brevemente cosi:
- Interesse melodico e indipendenza delle singole voci. Cioè può essere ottenuto con vari accorgimenti, di cui i due più noti sono:
a) l’uso di un tema o di qualunque motivo ritmico e melodico facilmente riconoscibile;
b) imitazione, cioè riaffermazione del “tema” in diverse voci e diverse altezze .
- Interesse ritmico dato da una spiccata indipendenza ritmica di ogni parte, al punto che l‘imitazione del “tema” è spesso affidata più al ritmo che alla melodia. E ciò in conseguenza del fatto che l’orecchio segue con difficoltà più linee melodiche simultanee mentre è estremamente sensibile nel distinguere il variare del tessuto ritmico.
- Funzione di basso fondamentale della parte più bassa. Si osservi, in linea generale, che quanto più complesso è estremamente sensibile nel distinguere il variare del tessuto ritmico.
Ecco le prime tre battute della Invenzione a tre voci in fa maggiore di Bach, nelle quali i tre punti appena scritti trovano la migliore applicazione. Anche l’idea tematica del basso viene imitata.
Esempio magistrale dell’uso del contrappunto in epoca barocca può essere considerata tutta l’opera di Johann Sebastian Bach; è in particolare nel Clavicembalo ben temperato che in maniera sistematica Bach esplora tutte le possibilità anche in relazione alle 24 tonalità.
Estratto dalla Fuga no. 17 in la bemolle maggiore, BWV 862, da: libro 1 de Il Clavicembalo ben temperato di Bach
l’opera di J. S. Bach rappresenta il vertice di una ricchissima elaborazione contrappuntistica inserita in un piano armonico-tonale.
Il contrappunto delle species
Il contrappunto passò in secondo piano nella seconda metà del sec. XVIII e durante il XIX per assumere poi una importanza fondamentale nel linguaggio del Novecento, in seguito all’esaurimento dei valori armonico-tonali. Su artifici contrappuntistici classici sono basati alcuni dei principi che regolano la dodecafonia. La pratica del contrappunto si basa sul modello storico di Palestrina (rinnovandosi a una tradizione teorica che ha in un trattato di J. J. Fux, 1725, uno dei testi fondamentali). l merito di Fux risiede nella sua capacità di aver saputo codificare nel modo più sistematico le basilari tecniche contrappuntistiche ripartendole in varie fasi (le cosiddette species) che procedono progressivamente dal semplice al complesso. Si distinguono scolasticamente 5 specie di contrappunto.
Il contrappunto delle species generalmente offre meno libertà al compositore rispetto ad altri tipi di contrappunto, ed è quindi chiamato contrappunto stretto. Questo tipo di contrappunto fu sviluppato come mezzo pedagogico nel quale gli studenti progredivano attraverso varie species o serie di complessità crescente, con una parte molto semplice che rimaneva costante (da qui il termine cantus firmus ossia melodia fissa).
Su un canto dato, si scrive una melodia in cui a ogni nota del canto dato corrispondono
- una nota (prima specie),
- oppure due note (seconda specie),
- quattro note (terza specie),
- una nota in sincope (quarta specie),
- un libero disegno, combinato con le quattro possibilità ora descritte (quinta specie o contrappunto fiorito).
Uno dei più tipici procedimenti contrappuntistici è l’imitazione, che può essere praticata nei modi più diversi: essa trova nel canone e nella fuga le forme in cui viene esaltata in tutta la sua complessità. Ricordiamo che al metodo “palestriniano” è stata preferita, da un’altra corrente didattica, una pratica pedagogica esemplata su Bach, della quale fu primo assertore, nel 1771, il teorico J. Ph. Kirnberger. Anche questo indirizzo si integra tuttavia al precedente nella prassi scolastica odierna, riferendosi soprattutto all’elaborazione contrappuntistica dei corali.
Di seguito le cinque species
1. Nota contro nota
Un esempio di contrappunto di prima specie
2. Due note contro una
Un esempio di contrappunto di seconda specie
3. Quattro (modificato da altri per comprendere tre, sei, ecc.)note contro una
Un esempio di contrappunto di terza specie
4. Slittamento di una nota rispetto un’altra
Un esempio di contrappunto di quarta specie
5. Tutte le prime quattro species insieme, in contrappunto florido
Un esempio di contrappunto fiorito
Controsensibile
L’unione del quarto grado con i settimo grado viene chiamato controsensibile. Questa viene così definita per il suo carattere di moto che la porta a risolvere con uno spostamento di grado congiunto. Controsensibile è evidentemente il quarto grado che unito settimo grado subisce la stessa influenza. In quanto il settimo grado risolve sull’ottavo a distanza di un tono ascendente il quarto grado si appoggia al terzo a distanza di un tono discendente.
Nella scala modello di Do vi sono due suoni, il quarto grado e il settimo grado della scala che formano il tritono. L’intervallo Fa – Sì, viene anche chiamato tritono naturale, essendo costituito dai tre tasti bianchi del pianoforte.
Ulteriori informazioni consulta: Gradi di scala, Dominante