Dinamiche , Diminuendo , Disgiunto (grado) , Divertimento
Dinamiche ( Segni dinamici )
I segni dinamici (dal greco: dynamis = forza) hanno la funzione di definire l’intensità d’esecuzione del brano. L’Intensità è uno degli elementi usati dal compositori per ottenere particolari effetti espressivi. Per esprimere le diverse intensità dei suoni, all’interno di un brano musicale si utilizzano questi simboli, che vengono posti sotto o sopra le note.
Segni dinamici principali

Sforzando: indicazione dinamica che prescrive, nell’esecuzione di un passo musicale o anche singole note e accordi, una particolare intensità sonora; passo musicale che va eseguito in questo modo
- sfz, sf, sfff, sffz, fz o sforzato, sforzando, forzando, subito forzando
- rfz, rf o rinforzando, rinforte
Nella semiografia musicale, la dinamica di una composizione è la gestione delle intensità sonore e della loro gradazione da adottare nella sua esecuzione, e per estensione, anche degli aspetti stilistici e funzionali della stessa. È importante osservare che, nonostante la parola possa suggerire un’idea di movimento, la dinamica non ha nulla a che vedere con l’agogica di un brano musicale.
E’ ovviamente scontato che se in un passaggio appare il simbolo di forte, esso non dovrà essere suonato o cantato in modo sommesso. Meno immediata è però la differenza che passa tra brani da suonarsi mezzoforte, forte o fortissimo. A quanto corrisponde esattamente un forte? Esiste un’unità di misura?
Non esistono unità di misura perché. In musica è sempre tutto relativo e dipende dal gusto di ciascuno e dalla sua sensibilità interpretativa. Ogni “forte” o “piano” è contestualizzato e va letto in base a come procede il brano, all’insieme degli altri strumenti e al carattere stesso del brano musicale.
Cambio di dinamiche
Il cambiamento di dinamica può essere improvviso oppure progressivo. In questo caso si usano espressioni testuali come cresc.(crescendo, aumentando il volume) e dim. (diminuendo), talvolta accompagnate da poco a poco. Spesso si preferisce notare delle “forcelle”, ovvero coppie di linee orizzontali che si allontanano (dipartendosi da un punto indicano un crescendo) o si avvicinano (chiudendosi in un punto indicano il diminuendo). Un cambiamento dinamico improvviso lo si ottiene scrivendo il segno sopra le note proprio quando si vuole avere il cambiamento. Allo scopo, alcuni segni dinamici possono essere combinati assieme, ad esempio fp. Il fortepiano(fp) indica una dinamica forte che improvvisamente si smorza in un piano. Viene pure usato il termine subito (sub.) e, sempre per indicare un cambio di intensità sonora, si ricorre a più e meno: ad esempio più forte, meno piano.
Esistono altre espressioni di uso più raro come ad esempio il morendo al niente (riduzione del volume a zero o smorzando) indicato anche da due linee che si chiudono in direzione di un piccolo cerchietto. Lo smorzando è un’indicazione dinamica che si realizza attraverso una diminuzione progressiva dell’intensità del suono. Si differenzia dal diminuendo in quanto comporta l’estinzione completa della sonorità.
E’ inoltre possibile accompagnare le dinamiche in un progressivo cambio di stato, grazie all’utilizzo di apposite forcelle che hanno la funzione di accrescere o diminuire l’intensità di esecuzione del brano.
Diminuendo ( Decrescendo )
Il diminuendo è un’indicazione dinamica che prescrive una diminuzione gradualmente dell‘intensità di uno o più suoni nell’esecuzione di un passo di musica. È il contrario del crescendo. Lo smorzando è un diminuendo che comporta il spegnimento totale del suono.
Il diminuendo viene indicato con l’abbreviazione dim. oppure con il segno grafico:
Può essere seguito dal crescendo per creare determinati effetti a seconda del brano musicale.
Ulteriori informazioni consulta: Crescendo , Dinamiche.
Disgiunto (grado)
Per grado disgiunto si intende l’esecuzione di due suoni ( ascendenti o discendenti) non consecutivi nell’ordine della scala musicale.
Sostanzialmente tutti gli intervalli (all’infuori dell’unisono e del salto di seconda) sono gradi disgiunti :
Intervallo di terza : | Do – Mi |
Intervallo di quarta : | Do − Fa |
Intervallo di quinta : | Do – Sol |
Intervallo di sesta : | Do – La |
Intervallo di settima : | Do – Si |
Ogni suono della scala, oltre a chiamarsi “grado”, prende un nome e una funzione ben precisa
Ulteriori informazioni consulta: Congiunto, Scale, Gradi, Tono, Semitono, Intervallo in senso musicale.
Divertimento
Genere musicale molto diffuso nella seconda metà del Settecento. Il termine identifica una composizione in più movimenti (anche cinque o sei), dal carattere molto vario e brillante, la cui funzione è spesso di intrattenimento. Molti divertimenti di Haydn e Mozart prevedevano la possibilità di esecuzione all’aperto.
Divertimento è una suite di brani puramente strumentali in sequenza libera, in questo senso affine e talvolta indistinguibile dalla serenata, dalla cassazione, dal capriccio. Spesso i divertimenti venivano commissionati ai compositori da nobili o ricchi borghesi per celebrare una laurea, o un matrimonio, o una promozione lavorativa. Esempi in questo senso sono la serenata composta ed eseguita da Bach nel 1717 in occasione della nascita del principe ereditario. Anche Beethoven scrisse molti brani, nei primi anni del soggiorno viennese, quali si riallacciano alla tradizione strumentale del genere:
- il celebre Settimino op. 20,
- numerose opere scritte per ensemble di fiati come ad esempio l’Ottetto op.103 o il Sestetto op. 71.
A differenza dei suoi predecessori, Beethoven non intitolò “divertimento” nessuna composizione significativa.
Esempio di divertimento:
Il Divertimento in re maggiore K. 334 di Mozart e il suo delizioso Menuetto
Dopo il piacevole Allegro iniziale in forma-sonata e un malinconico Tema con variazioni (Andante), segue un delizioso Menuetto, il cui motivo è conosciuto da tutti (ma non sempre riusciamo a ricordare da dove proviene … !).