Finale Fioritura Fondamentale
Finale (Battute finali)
Battute finali: esistono due differenti tipologie di battute conclusive nel discorso musicale.
- Ritmo tronco : Quando l’ultima nota del brano cade sul primo tempo della battuta finale cioè quando il periodo (o il brano) finisce nel tempo forte della battuta (o con un’acciaccatura). Ritmo tronco viene detto anche maschile perché conferisce alla conclusione solidità e risolutezza:
- Ritmo piano: Quando l’ultima nota del brano cade sulla parte in levare della battuta conclusiva, cioè quando il periodo (o il brano) termina nel tempo debole della battuta (anche con un’appoggiatura), quindi vi è un prolungamento del finale. Ritmo piano viene detto anche femminile, poiché l’effetto che si crea è più lieve e dolce:
Doppio finale
Il doppio finale viene adoperato in presenza di un ritornello e serve ad indicare che il finale contenuto nella linea numerata “1” va eseguito alla prima esecuzione, mentre il finale numerato “2” va eseguito alla seconda esecuzione (saltando le battute contenute nel primo finale).
Ulteriori informazioni consulta: Ritornello Battute Battute finali
Fioritura
La fioritura è una successione di note veloci, che non di rado contengono passaggi cromatici, inserita in qualsiasi punto del brano. Le note della fioritura sono più piccole e sono eseguite quasi improvvisando, senza rigide regole ritmiche. Essa è rappresentata da un gruppo di note che viene inserito come “ornamento” all’interno di un brano con il fine di arricchirne l’esecuzione. Fioritura è un abbellimento musicale
L’origine della parola deriva probabilmente da florificatio vocis, da cui derivano anche il contrappunto fiorito e lo stile fiorito..
La fioritura può presentarsi come:
- una variazione alla melodia che la precede;
- una nuova melodia autonoma;
- un passaggio ornamentale tra la melodia precedente e quella successiva (un inframezzo per congiungere due note distanti tra loro, o ancora per congiungere due melodie)
Esempi di fioriture :
Etiude in C minor Op 25, No 7, di F. Chopin
Etiude in C minor Op 25, No 7 di F. Chopin
Notturno in B maggiore Op 62, No 1 di F. Chopin
Fioritura dal concerto in Fa minore di Fryderyk Chopin
Etiude in A minor Op 25 No 11
Ulteriori informazioni consulta: Gli abbellimenti musicali (parte 2)
Fondamentale:
-
stato di un accordo,
-
nota fondamentale
Un accordo si presenta nello stato fondamentale (disposizione diretta) quando al basso si trova la nota che da’ il nome all’accordo ( la fondamentale). Se la fondamentale sale di una ottava ecco che al basso si trova la terza. Siamo in presenza allora di un primo rivolto. Se anche la terza viene portata alla ottava superiore allora siamo in presenza di un secondo rivolto e così via.
Basso reale e fondamentale. Nel basso di un accordo si può trovare sia la nota fondamentale, dal quale si origina l’accordo, sia una delle altre note, avendo così i rivolti dell’accordo stesso. Considerando la successione degli accordi che costituiscono la struttura armonica di un brano musicale, le note presenti nella parte estrema inferiore formano il basso reale della successione armonica. Il basso fondamentale, costituito dalla successione delle fondamentali, coincide con il basso reale solo quando gli accordi che via via si realizzano si trovino allo stato fondamentale.
Gli accordi si possono presentare in quattro differenti posizioni principali, chiamate appunto rivolti:
- Fondamentale. Fondamentale al basso.
- Primo rivolto. Terza al basso.
- Secondo rivolto. Quinta al basso.
- Terzo rivolto. Settima al basso
Fondamentale Nota
Si dice fondamentale di un accordo la nota più grave, allorché i componenti dell’accordo stesso siano disposti in ordine di terze sovrapposte. Nell’esempio la nota re è fondamentale rispettivamente di una triade maggiore, di un accordo di 7ª dominante, di un accordo di 9ª dominante. Non si confonda la nota fondamentale, che la nota più grave di un accordo allo stato diretto (ma non suoi rivolti), col basso, che è la nota più grave di un accordo in qualunque stato si trovi.
La nota fondamentale è più importante dell’accordo, il suono di base di un accordo, gli altri suoni corrispondono alla 3ª e alla 5ª nota della scala che ha come tonica la fondamentale dell’accordo. Attenzione a non confondere fondamentale e tonica. Nel caso in questione la tonica rimane sempre Do per tutti gli accordi, in quanto essi sono costruiti sulla medesima scala di Do maggiore. Tutte le triadi che si possono formare con una scala appartengono a quella scala e sono denominate complementari.
Composizione Triadi |
|||||||
I |
II |
III |
IV |
V |
VI |
VII |
|
Do |
Do | ||||||
Re |
Re | ||||||
Mi |
Mi | Mi | |||||
Fa |
Fa | Fa | |||||
Sol |
Sol | Sol | Sol | ||||
La |
La | La | La | ||||
Si |
Si | Si | Si | ||||
Do |
Do | Do | |||||
Re |
Re | Re | |||||
Mi |
Mi | ||||||
Fa |
Fa |
Una triade, nel suo stato fondamentale, è formata da due intervalli di terza sovrapposti; una quadriade, da tre.
I rivolti si ottengono portando all’ottava superiore la nota fondamentale, poi la terza, la quinta e la settima (quest’ultima solo nel caso delle quadradi).
QUADRIADE
Anche se gli accordi rivoltati contengono le stesse note, cambia la loro sonorità. Questo avviene perché l’orecchio attribuisce in modo naturale un particolare risalto al suono più basso. La diversa disposizione delle note non modifica la natura e la funzione dell’accordo.
Sigle degli accordi in posizione di rivolto
Gli accordi in posizione di rivolto non cambiano il nome, vengono siglati riportando la nota al basso barrata se diversa dalla fondamentale. Ad esempio il secondo rivolto del Do7 viene siglato Do7/Mi. In generale se la nota barrata appartiene all’accordo si tratta di rivolto. Al contrario se essa è estranea all’accordo si tratta di un basso alterato. Nei casi in cui la linea di basso è separata (ad esempio suonando con un bassista) la nota al basso specificata nella sigla è di sua competenza, non necessariamente degli altri strumenti.
Ulteriori informazioni consulta: Accordo, Rivolti, Settima, Tonica, Armonizzazione della scala maggiore.