Intonazione Ipertoni
Intonazione
Intonazione – definizione
L’intonazione è una caratteristica sostanziale del suono, che riguarda la sua altezza.
Riferisce la differenza tra la frequenza di un suono e quella di un suono di riferimento. L’intonazione è esatta se il suono emesso ha pari frequenza; è inesatta, o stonata, quando il suono emesso ha frequenza leggermente più bassa, o più alta di quella scelta come riferimento.
Il deviamento dell’intonazione di strumenti musicali riguardo a determinate frequenze standard di scale musicali (es. 440 Hz per la nota LA in ottava centrale nel sistema musicale) si misura con adeguati strumenti detti accordatori oppure prestando attenzione al fenomeno dei battimenti.
Una buona intonazione, cioè suonare in tono ( regolando esattamente l’altezza delle note), ha naturalmente grande importanza per il musicista ( e certamente, uguale per i suoi ascoltatori). Ma cosa avviene – acusticamente – quando si accorgiamo con disagio nel corso di un’esecuzione che questo passo è sbagliato, che quell’altro è suonato troppo in alto o troppo in basso? Noi, abitualmente, diciamo che l’esecutore è fuori tono. Ciò che accade in effetti è che due note che hanno la stessa frequenza, per esempio 440, hanno la stessa altezza, e formano un unisono. Ma se una di queste è suonata leggermente fuori tono e ha solo 435 c/s (cicli al secondo)? Il risultato è che la prima nota crea onde più corte della seconda, e queste onde delle due note certamente si scontreranno una con l’altra, producendo un effetto vibrante il cui numero di battiti prodotto al secondo è dato dalla differenza fra le due frequenze. Nel nostro caso si tratterebbe di cinque battiti al secondo. È interessante prendere nota che dopo un certo numero di battiti ( circa 30 al secondo), l’effetto di disturbo tende a diminuire.
Intonazione – strumenti a corda
Le corde vuote vengono intonate agendo su appropriate meccaniche e trasformando la loro tensione. Questa, assieme alla lunghezza ed allo spessore della corda, determina la frequenza di vibrazione. Quando il musicista preme sulla corda per modificarne la lunghezza e quindi l’altezza del suono effettuato, automaticamente ne aumenta anche la tensione. Quindi, tutte le note tastate suoneranno tendenzialmente crescenti.
Negli archi è l’orecchio del musicista a correggere questo fenomeno spostando leggermente il dito. Nel caso di strumenti forniti di tasti (come chitarra e mandolino) si risolve in fase di progettazione angolando leggermente il ponte (il punto in cui le corde entrano in contatto con la cassa armonica). In questo modo le note tastate risultano tutte crescenti in identica misura. Allentando allora la tensione della corda si ottiene la intonazione di tutte le note tastate. A questo punto però il suono delle corda vuota risulterà più basso rispetto alle corde tastate. Per la sua intonazione occorrerà quindi accorciare leggermente la corda vuota spostando (sempre in fase di progettazione) il capotasto verso il primo tasto, alzando così il suo suono. Per ottenere una corretta intonazione degli strumenti a corda con tasti (dando per scontato che i tasti siano posizionati esattamente), occorrono quindi due bilanciamenti, sia al ponte sia al capotasto.
Strumenti elettronici
Nel caso dei sintetizzatori, dove il suono è prodotto grazie a circuiti elettronici, è possibile raggiungere un‘intonazione molto precisa. Di norma questi strumenti attendono la opportunità di suonare con intonazioni differenti dal temperamento equabile (standard ormai confermato a livello universale). Queste intonazioni si ottiene tramite dispositivi di controllo microtonale detti microtuner, sia sotto forma schemi di accordatura predeterminati in base a modelli storici, sia operando indipendentemente su ogni singolo suono.
Intonazione delle scale
Anche in riferimento alle singole note delle scale musicali, si può parlare di intonazione. All’interno del temperamento equabile tutte le 12 note dell’ottava sono equidistanti (un semitono). In altri sistemi musicali (principalmente modali) le note della scala costruiscono, rispetto alla tonica, intervalli che non corrispondono con quelli del temperamento equabile. La loro giusta intonazione è valutata soltanto in base all’orecchio del musicista e dell’ascoltatore.
Ipertoni
Gli ipertoni sono le componenti di un suono dotate di una frequenza superiore a quella della fondamentale. Se le frequenze degli ipertoni sono molteplici interi della frequenza della fondamentale, essi si dicono armoniche. Nello spettrogramma del suono, gli ipertoni sono evidenziati dai massimi del grafico. In particolare, gli ipertoni si presentano negli strumenti a corda, nei fiati e nella voce umana.
Ipertoni
Facciamo un esempio di una corda che vibra a 256 Hz e a cui ci riferiamo come Do, quando la ascoltiamo normalmente sentiamo la nota Do. Questo accade facendo riferimento solo alla nota fondamentale. Infatti, quando quella corda vibra 256 volte al secondo e quel Do sta suonando, molte altre note, oltre a quella fondamentale, stanno suonando. Queste sono dette “ipertoni”.
In molti casi non riusciamo a distinguere i differenti ipertoni che stanno risuonando e che contribuiscono a ciò che definiamo il timbro di uno strumento. Differenti strumenti suoneranno tutti gli ipertoni, ma specifici ipertoni sono più evidenti in differenti strumenti. Questi armonici dominanti sono chiamati “modellanti”. Sono la parte dello spettro sonoro dove l’energia è in maggior misura condensata.
Gli armonici sono responsabili della modellazione dei singoli suoni che noi udiamo e dell’unicità del timbro di ogni strumento. Gli ipertoni sono presenti anche nelle nostre voci e sono, infatti, responsabili delle nostre capacità canore e della nostra voce unica. Ogni voce è diversa ed ogni voce ha le sue specifiche “modellanti” che risuonano quando parliamo.