Marcato Mediante (Modale) Metro Metronomo
Marcato
Graficamente è rappresentato con una piccola “V” in grassetto posta sopra o sotto la nota e indica che essa è da eseguirsi con una notevole intensità, più che.accentata. Il marcato è sostanzialmente una variante rafforzata del regolare accento intensivo, che è invece orizzontale (>), e richiede pertanto maggiore accentazione d‘intensità. Questo accento indica un’articolazione decisa e intensa.
Il marcato su una scala diatonica di Do maggiore
Per ulteriori informazioni consulta: Accento, Accenti… e Marcato (musica)…
Mediante (Modale)
La terza nota della scala detta mediante, appartiene invece al “polo” della tonica. È dunque una nota di stabilità, che sarà perciò attratta dalle note di movimento. Questo grado stabilisce inequivocabilmente la modalità della scala. Nelle scale maggiori il terzo grado dista dalla tonica due toni, in quelle minori un tono e mezzo. Fra le tre principali note che compongono un accordo, tonica, modale e dominante, essa è l’unica che cambia di altezza passando dal modo maggiore a quello minore (si abbassa di un semitono).
Semplificando possiamo dire che un rato musicale si sviluppa secondo un alternarsi di momenti di riposo e momenti dinamici più o meno forti, fino al riposo conclusivo.
Facciamo un esempio:
Nella scala di Do maggiore questo grado sostiene una condizione speciale in quanto possiede 2/3 della funzione di tonica (includendo le note Mi e Sol nel suo accordo) e 2/3 di funzione di dominante (includendo le note di Sol e Si nel suo accordo).
Metro ritmico
Durante un’esecuzione musicale l’orecchio non percepisce solo il susseguirsi di battiti regolari che ne scandiscono il tempo, ma anche il costante alternarsi di accenti forti e di accenti deboli.
Il costante alternarsi di questi accenti costituisce il metro ritmico o tempo musicale.
Per maggiore chiarezza, i suoni vengono inoltre raggruppati in battuta, o misura, ognuna delle quali è delimitata da una stanghetta verticale. Ogni battuta incomincia con un accento forte e si chiude dopo 2, 3 o 4 battiti (attenzione: parliamo di battiti, non di note) a seconda che il tempo sia binario, ternario o quaternario.
Tempi binari: 2/2, 2/4, 2/8
Metri ternari: 3/2, 3/4, 3/8
Tempi quaternari: 4/2, 4/4, 4/8
Che cosa significa, per esempio 2/4 scritto all’inizio di un brano musicale? Significa che in ogni battuta di questo brano ci sono 2 battiti (cioè siamo in metro binario), e che ogni battito vale 1/4.
E quando all’inizio di un brano troviamo 2/8? Significa che in ogni battuta del brano ci sono ancora 2 battiti (cioè siamo sempre in metro binario), ma ogni battito vale 1/8.
E quando troviamo 3/4? In ogni battuta ci saranno 3 battiti (per cui ora siamo in metro ternario) e ogni battito varrà 1/4. E cosi via.
Riepilogando
- In musica l‘accento indica l’intensificarsi del suono su determinati battiti. Attenzione però: l‘accento non modifica il tempo. Le note accentate sono più forti, non più lunghe delle altre.
- La regolare successione degli accenti costituisce il metro (tempo). A seconda di come gli accenti sono disposti, potremo avere tempi binari, ternari o quaternari.
- Le frazioni poste all’inizio, del pentagramma indicano con il numeratore il numero di battiti presenti all’interno di una battuta (cioè dello spazio compresso fra due stanghette), con il denominatore il valore di ogni battito.
- Le frazioni che indicano il ritmo (metro) per esempio 4/4, 2/2, 3/8 ecc. possono essere anche scritte
Il tempo di 2/2 può essere abbreviato con il simbolo C tagliato verticalmente.
Questi ultimi due tempi si equivalgono come durata, tuttavia ritmicamente sono differenti; ciò che li differenzia fondamentalmente è che: il tempo 2/2 è un tempo che ha due movimenti , il primo in battere ed il secondo in levare; è talvolta chiamato tempo di marcia proprio per questa sua caratteristica.
Il 4/4 è un tempo in cui il dimezzamento fra una parte ‘forte’ ed una parte ‘debole’ è molto meno accentuato; è suddiviso in 4 movimenti: forte, in battere( il primo movimento ), debole, in levare ( il secondo movimento ), mezzoforte, in battere( il terzo movimento ) ed infine debole, in levare ( il quarto movimento ).
Per ulteriori informazioni consulta: Battere – levare, Battuta…, Tempo, Frazione, Accenti
Metronomo
Il metronomo è uno strumento utilizzato principalmente dai musicisti, sia dilettanti che professionisti. É uno strumento che produce un impulso costante per aiutare i musicisti a mantenere correttamente il tempo di una composizione. L’impulso è misurato in BPM (battiti-per-minuto). Un tempo di 60 BPM equivale a un battito al secondo, mentre 120 BPM equivale a due battiti al secondo.
Un metronomo è comunemente usato come strumento di pratica per aiutare a mantenere un ritmo costante durante l’apprendimento di passaggi difficili. Può anche essere utilizzato nelle esibizioni dal vivo e negli studi di registrazione per garantire un tempo preciso durante l’esecuzione.
Nello studio di un brano o di uno strumento musicale, il metronomo aiuta quindi a misurare la velocità del tempo musicale, supportando il musicista nell’esecuzione per evitare di accelerare o rallentare il brano.
Infine, parlando di tempo musicale, è utile chiarire la relazione tra i nomi convenzionali dati al tempo, utilizzati soprattutto nelle partiture musicali e nella musica classica e i valori in BPM di un metronomo.
Una tabella, seppure generico, con i vari range di valori.
Indicazione | BPM |
Grave | 40-44 |
Largo/Larghetto | 44-50 |
Lento/Adagio | 50-60 |
Andante/Andantino | 60-80 |
Moderato | 80-100 |
Allegretto/Allegro | 100-126 |
Vivace | 126-144 |
Presto/Prestissimo | 144-208 |
Il metronomo, inventato nel 1916, è costituito da un’asticella, che messa in movimento, produce un ticchettio a ogni oscillazione. Facendo scorrere un piccolo contrappeso posto lungo l’asticella, è possibile variare la velocità delle oscillazioni da 40 a 208 in un minuto primo.
Brevettato da Johann Maelzel nel 1815 come strumento per musicisti, sotto il titolo “Strumento / Macchina per il miglioramento di tutta la performance musicale”, il metronomo è un apparecchio, in origine meccanico oggi anche elettronico, digitale o software, che scandisce in modo visibile e udibile, movimenti regolari la cui velocità può essere stabilita secondo una scala variabile da 40 a 208 battiti al minuto.
Sulla base dell’osservazione, ad opera di Galileo Galilei, dell’isocronismo del pendolo, si cominciò a utilizzare le sue oscillazioni come riferiemento per misurare e riprodurre la velocità di una pulsazioni ritmica. Un primo utilizzo a questo fine del pendolo è quello messo in pratica da Thomas Mace nel corso del 1600, successivamente si registrano i contributi di Étienne Loulié che mette a punto un primo metronomo graduato costituito da un peso fissato a un filo che doveva essere osservato, e soprattutto quello di Dietrich Nikolaus Winkel, che va considerato l’effettivo inventore del metronomo, che costruisce lo strumento che conosciamo a doppio pendolo.
A brevettare il metronomo è, tuttavia, come detto prima, Johann Maelzel che modificò lo strumento costruito da Winkel per ottenere un battito anche sonoro e non solo visivo.
Le cose più importanti in breve
- Il metronomo aiuta ad educare l’orecchio, motivo per cui è particolarmente adatto per iniziare a suonare uno strumento.
- Si possono distinguere tre tipi principali di metronomo: software, meccanico e digitale.
- I criteri di acquisto che possono aiutarti a scegliere il metronomo di cui hai bisogno sono: l’uso che ne farai, il range del tempo, le sue funzioni e il suo design, tra le altre cose.
Quanti tipi di metronomo esistono?
Come ti abbiamo anticipato, in generale si distinguono tre tipi di metronomo: meccanico, digitale e software. Come puoi vedere qui di seguito, le diverse caratteristiche di ciascuno li rendono più o meno adatti ad alcuni utenti o ad altri.
- Metronomo meccanico o a corda: tende ad offrire un’elevata affidabilità, sebbene sia più limitato in termini di funzioni. Il movimento dell’asta fornisce un ottimo segnale visivo. È l’opzione più classica e chiaramente più elegante. È necessario caricarlo di tanto in tanto.
- Metronomo digitale: è il più usato ad oggi. Di solito è più economico di quello meccanico. Molti modelli incorporano un sintonizzatore. Inoltre, ha più opzioni per la suddivisione del tempo o dei ritmi. Funziona con pile o con una batteria integrata. È caratterizzato da un design più compatto e leggero, quindi può essere facilmente trasportato.
- Metronomo software: è un software che puoi installare sul tuo cellulare, computer o altro tipo di dispositivo. Di solito è gratuito, sebbene la sua affidabilità sia inferiore a quella dei metronomi meccanici e digitali.