POSIZIONE AL PIANOFORTE
Ci si curi da principio di ciò, poiché ogni trascuratezza porta con sé le più dannose e a fatica correggibili conseguenze che danneggiano leggerezza, garbo, eguaglianza, espressione e forza del suonare.
POSIZIONE DELLA MANO
I progressi continui che fa l’arte di suonare il pianoforte e i nuovi ritrovati della tecnica hanno dato occasione di modificare l’uso delle dita e, quindi, hanno reso necessaria una posizione della mano adatta all’odierna nuova maniera di suonare.
“PORTAMENTO” (USO DELLE DITA)
Esso è fondato sulla comodità e sulla grazia, da cui soprattutto dipende la sicurezza dell’esecuzione. La comodità presuppone la scelta di quelle dita con le quali si può facilmente raggiungere ogni grado della scala ed ottenere la più chiara esecuzione. La grazia dipende dalla comodità e vieta i cattivi atteggiamenti.
Spesso si ritiene un passo più difficile di quello che è nella realtà, o perché ci si serve d’un cattivo portamento della mano o perché l’eccessivo agitarsi del corpo frena l’agilità delle dita.
Il dito più importante è il pollice, come punto d’appoggio attorno a cui le altre dita devono muoversi con la maggior facilità e prontezza possibile, senza causare la minima separazione dei suoni, si stringa o si allarghi la mano.
(J.N.Hummel – “Ausführliche theoretisch-practische Anweisung zum Piano-Forte-Spiel”, 1828)