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Rivolto di un accordo:
Le triadi, così come gli accordi di settima e di nona si possono presentare in due diversi stati:
- Stato fondamentale: dove la disposizione delle note equivale ad una progressione di intervalli di terza.
- Stato di rivolto: succede quando la nota che di norma sta al basso viene spostata all’acuto; ogni accordo possiede un certo numero di rivolti che è stabilito dal numero di note che compongono l’accordo.
Une triade, nel suo stato fondamentale, è formata da due intervalli di terza sovrapposti; una settima (quadriade) da tre:
I rivolti si ottengono portando all’ottavo superiore la nota fondamentale, poi la terza, la quinta e la settima (quest’ultima solo nel caso delle quadriadi):
Una triade possiede tre diversi stati:
- Fondamentale: In cui le note sono disposte per intervalli di terza (Do – Mi – Sol),
- Stato di 1° rivolto: Succede quando il terzo grado dell’accordo è posizionato al basso (Mi – Sol – Do),
- Stato di secondo rivolto: Accadde quando il quinto grado dell’accordo viene posto al basso (Sol – Do – Mi);
Rivolti di Do maggiore 7
Accordi a parti strette e a parti late
Un accordo può essere scritto: a parti strette o a parti late.
È a parti strette se le note che lo compongono sono disposte in successione di terza o di seconda (rivolti); è a parti late se la disposizione delle parti supera l’intervallo di terza.
L’accordo di settima di dominante
Gli accordi si possono suddividere per il loro carattere di stabilità o di moto. Otteniamo cosi:
- l’accordo tonale (maggiore o minore); e
- l’accordo di settima di dominante,
per indicare i due fondamentali.
Questi due accordi hanno un carattere completamente contrastante l’uno all’altro. L’accordo tonale è il più stabile ed è composto da tonica, mediante e dominante. L’accordo di settima di dominante ha un carattere di movimento molto staccato, per il fatto che i suoni che lo costruiscono hanno tutti una inclinazione a risolvere su altri suoni.
Tanto è vero l‘accordo di settima di dominante ha come suono fondamentale il V grado del tono, sul quale si erge una 3ª maggiore, una 5ª giusta e una 7ª minore.
L’accordo tonale (come riconoscere le tonalità)
Le tonalità che si utilizza generalmente sono trenta: quindici maggiori e quindici minori
Le tonalità si possono facilmente riconoscere la in base all’armatura di chiave e in base allo svolgimento della melodia.
Le alterazioni indicate in chiave stabiliscono due tonalità simili una di modo maggiore, l’altra di modo relativo minore. Per specificare se il brano appartenga all’una o all’altra di queste tonalità, analizzando lo sviluppo della melodia, si procede in questo modo:
- l’inizio d’ogni melodia si svolge toccando di predilezione tre note tra le più importanti della scala, che sono: tonica, mediante, dominante. Queste tre note congiunte formano l’unione armonica migliore per indicare la tonalità;
- siccome l’accordo è l’effetto della combinazione coesistente di almeno tre suoni, l’accordo costruito da tonica, mediante e dominante ( I, III e V grado) si chiama accordo tonale.
- se l’accordo tonale è maggiore anche il tono sarà maggiore, ugualmente se l’accordo tonale è minore anche il tono sarà minore.
Ad esempio dato un diesis in chiave, si può presumere che il tono sia di Sol maggiore o di Mi minore. Se l’avvio melodico inizia o tocca di predilezione le note dell’accordo tonale Sol, Si, Re, si potrà stabilire che la tonalità di quel brano è Sol maggiore. Se invece si incentra sulle note Mi, Sol, Si, la tonalità sarà di Mi minore.
Per ulteriori informazioni consulta articolo: Armonizzazione della scala maggiore: il procedimento anche: Enarmonico (Enarmonia), Gli accordi (parte 1)
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Gli abbellimenti musicali
In musica, come nelle arti della figura, un ornamento è qualcosa che viene aggiunto a scopo decorativo al corpo principale dell’opera. Nella musica d’arte le varie note ornamentali sono composte coscientemente e chiaramente indicate nella notazione. Gli ornamenti musicali di impiego più comune sono: l’appoggiatura, l’acciaccatura, il mordente (superiore e inferiore), il gruppetto, e il trillo. Le altre tipologie ornamentali che troviamo nei brani sono: il tremolo, l’arpeggio, il glissando, la cadenza, e la fioritura. Sono simboli che si pongono sopra le note per abbellire il discorso musicale creando passaggi musicali caratteristici. Gli abbellimenti (detti anche ornamenti, fioriture) sono costituiti dall’inserimento nella linea melodica di una o più note la cui funzione non sia strutturale bensì ornamentale e/o espressiva.Sono per lo più indicati mediante note più piccole rispetto a quelle facenti parte di un brano o ponendo dei simboli sopra la nota reale alla quale si appoggiano. L’interpretazione degli abbellimenti presenta difficoltà di comprensione dei simboli, il cui significato può variare in relazione alle varie epoche e ai diversi autori, nonché di ordine estetico, in quanto lasciano sempre all’esecutore un certo margine di discrezionalità.
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L’armonia è la scienza e l’arte che studia la genesi e la concatenazione degli accordi. La musica è un arte che deriva dalla successione ritmica dei suoni, melodia e della loro combinazione simultanea, armonia.
Sia che questi suoni giungano al nostro orecchio successivamente oppure simultaneamente. Vengono a trovarsi tra loro in determinati rapporti, i quali, mentre suscitano nel nostro animo determinate sensazioni che formano oggetto dell’arte. Sono a loro volta oggetto della scienza che ne studia le leggi.
Ecco dunque perché l’armonia non è solo una scienza ma anche un’arte nello stesso tempo. Essa si occupa di individuare negli accordi gli elementi di cui sono formati. La genesi di questi elementi e di stabilire ed esporre le leggi che regolano i rapporti di affinità fra un accordo e l’altro.Elementi costituivi della musica
Gli elementi costitutivi della musica pertanto sono la melodia, il ritmo, l’armonia
Per melodia si intende la successione di più suoni di differente altezza e durata.
Il ritmo è determinato dal rapporto di tempo intercorrente tra i vari suoni percepiti successivamente dal nostro orecchio. Tutto in natura è ritmo: dalla circolazione del sangue al movimento degli astri, dalla respirazione all’alternanza del giorno e della notte e alla periodicità delle stagioni.
Melodia e armonia hanno un origine comune, le stesse tendenze e la stessa importanza.
Unendo simultaneamente i suoni di cui è formata una melodia si possono formare successioni armoniche. Reciprocamente dalla disposizione e simmetrica dei suoni che compongono gli accordi si può ricavare una melodia.Armonia: diatonica, cromatica, enarmonica
L’armonia viene ripartita in tre generi: diatonica, cromatica, enarmonica.
L’armonia diatonica si basa sui modi maggiore e minore e studia gli accordi consonanti e tutti quelli dissonanti di 3, 4, 5, 6, 7 suoni.
L’armonia cromatica si occupa delle alterazioni di uno o più suoni negli accordi diatonici. L’armonia cromatica è molto adoperata nella musica moderna ed è fonte di grandi effetti coloristici e contrasti che arricchiscono l’armonizzazione ravvivando la composizione.
L’armonia enamornica è quella parte dell’armonia che si occupa del vario aspetto sotto il quale può essere considerato uno stesso suono o uno stesso accordo – in altri termini è la sostituzione di un accordo mediante un altro omofono ma non omologo; cioè avente gli stessi suoni ma non lo stesso nome. Tale sostituzione cambiando l’essenza dell’accordo produce risoluzioni impreviste che portano in tonalità lontane da quelle di partenza.
Ulteriori informazioni consulta: Enarmonia
Intervalli e scale — generalità
Intervallo, in senso musicale, è il rapporto dei numeri delle vibrazioni di due suoni di differente altezza-in parole più semplici è la distanza che passa fra due suoni. Nel nostro sistema temperato l’ottava giusta è divisa in 12 parti uguali denominate semitoni. Ciascuna delle quali rappresenta l’intervallo più piccolo che passa fra un suono e l’altro e serve come unità di misura per calcolare le distanze. Il semitono può essere di due specie: cromatico e diatonico.Semitono cromatico e diatonico
Semitono cromatico è quello che passa tra due suoni aventi lo stesso nome:Semitono diatonico è quello che passa fra due suoni aventi nomi differente:
- intervallo melodico: i due suoni vengono emessi in successione
- intervallo armonico :i due suoni vengono emessi contemporaneamente.
Ulteriori informazioni consulta: Appunti di Armonia 2
- intervallo melodico: i due suoni vengono emessi in successione