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Aspetti estetici: il bello musicale; il rispetto delle diteggiature originali
Criterio estetico a diteggiatura
Torniamo ai criteri di scelta della diteggiatura. Abbiamo visto come il primo e più importante criterio sia quello estetico. In qualsiasi ambito artistico, infatti, la scelta dei mezzi ha come fine ultimo quello di perseguire il bello. Dice Neuhaus: “nell’arte […] non esistono minuzie; tutto, fino all’ultimo dettaglio, è sottomesso alle leggi della Bellezza”. Continue Reading…
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Diversità delle dita
La natura fisica della mano
Sappiamo che uno dei primi sostenitori dell’importanza della disuguaglianza delle dita fu proprio Chopin. Non a caso, infatti, egli impostava la mano degli allievi sulla scala di Si Maggiore. E non, come ancora oggi è prassi comune, su quella razionalmente più semplice di Do Maggiore. Suddetta scala, infatti, permette di conservare inalterata la struttura anatomica naturale della mano, collocando le dita più lunghe “comodamente” sui tasti neri. Continue Reading…
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Aspetti meccanici della diteggiatura
Aspetti meccanici: la diteggiatura nelle scale, nelle note doppie, nel trillo, nel ribattuto; uso del pollice e del quinto dito; impiego del glissando e della memoria muscolare
Da un punto di vista prettamente meccanico, la diteggiatura dovrebbe seguire quindi criteri anatomici, di comodità fisiologica. Didatticamente parlando, il maestro dovrebbe preoccuparsi di conoscere la mano dell’allievo, in modo da essere in grado di consigliare la diteggiatura più adatta alla sua fisiologia. Continue Reading…
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Identificazione dei criteri di scelta della diteggiatura
Mentre Casella, ne Il pianoforte, liquida il problema della scelta della diteggiatura considerando come presupposto alla base quello della possibilità di realizzare attraverso di essa un legato perfetto, svalutandone però l’importanza, affermando che la tecnica moderna del pedale permetterebbe di “supplire” alla stessa, sarei invece propenso a formulare il concetto secondo il quale la diteggiatura dovrebbe essere dettata da due criteri molto semplici: il primo, di natura estetica, consistente nel rispetto dei segni di articolazione; il secondo, di natura meccanica, riguardante la stabilità della mano. Il secondo criterio risulterà essere sicuramente subordinato rispetto al primo, in quanto ciò che “detta legge” in proposito è la necessità musicale. -
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Metodo di studio
– Lettura: guardare il testo prima di dare sfogo alla fretta di suonarlo. La lettura è molto legata alla memoria a brevissimo termine. Analizzare il testo a seconda delle possibilità e delle conoscenze dell’allievo. Metodo Leimer prima di mettere le mani sul pf bisogna immaginarsi il brano; per la memoria bisogna saperlo riscrivere a memoria addirittura prima di suonarlo (può essere molto utile per un adulto, ma difficile per un bambino, per il quale sarebbe magari più adatto cantarlo, saperlo riprodurre con la voce). Il momento migliore per imparare a memoria è il più presto possibile.
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