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Accordo è la riunione simultanea di più suoni di differente altezza disposti secondo un certo rapporto determinato dalla risonanza naturale dei strumenti; rapporto che, nella pratica musicale, è rappresentato dalla sovrapposizione di due o più intervalli di terza.
L’accordo è l’unione di suoni differenti, legati in un’unica formazione acustica. Gli accord possono essere di:
- tre note (triadi),
- quattro note (quadradi o accordi di settima),
- cinque note (quintriadi, o accordi di nona),
- sei note (undicesime),
- sette note (tredicesime).
Si usa il termine accordo per esporre più note – almeno tre – che risuonano contemporaneamente, e che vengono suonate da più strumenti insieme o da più dita, nel caso di uno strumento a tastiera. Più importante il suono del accordo è il suono più grave, ciò è scritto sul basso . Esso prende il nome di fondamentale (nota fondamentale o basso fondamentale).
Abbiamo sostanzialmente accordi di due tipi:
- gli accordi di modo maggiore in cui la distanza tra fondamentale e 2º suono è di due toni; si indicano con il nome della nota fondamentale, eventualmente accompagnato dal segno + ;
- gli accordi di modo minore in cui la distanza tra fondamentale e 2º suono è di un tono e mezzo; si indicano con il nome della nota fondamentale sempre accompagnato dal segno – ;
Invece, gli accordi di quattro suoni si dimostrano con il nome della fondamentale accompagnato da un numero che indica la posizione, nella scala, della 4ª nota dell’accordo.
Accordo di Do Maggiore e Accordo di Do Minore
Accordo di Re Maggiore e Accordo di Re Minore
Esistono molte combinazioni di accordi: triade, settima, nona, undicesima e tredicesima. Essi prendono il loro nome in base alla distanza che vi è fra la nota a basso ( fondamentale) e quella più acuta dell’accordo. Sono numerati adoperando la tecnica del basso numerato ( basso cifrato o basso continuo).
Le triade
Le triade è un accordo formato da tre suoni. Nella posizione fondamentale, si ottiene sovrapponendo due suoni che distano una 3ª e una 5ª dal suono base (fondamentale dell’accordo).
Nell’armonia tonale si definisce triade la composizione di due intervalli armonici di terza, che sono la base della maggior parte degli accordi musicali:
Le triade si distinguono in: maggiore, minore, eccedenti e diminuite.
- Triade Maggiore: Composta da terza maggiore + terza minore (intervalli: 3ª maggiore, 5ª giusta)
- Triade Minore: Composta da terza minore + terza maggiore (intervalli: 3ª minore, 5ª giusta)
Ogni triade maggiore possiede una sua relativa minore. Esse vanno di pari passo con le tonalità. Ad esempio la triade relativa di Do maggiore sarà quella di La minore:
Ecco una tabella con tutte le triadi di Do maggiore e La minore:
- Triade Eccedente formata da seguenti intervalli: 3ª maggiore, 5ª eccedente,
- Triade Diminuita formata da seguenti intervalli: 3ª minore, 5ª diminuita.
M = maggiore; m = minore; E = eccedente; D = diminuita; G = giusta
Se creiamo delle triadi su ogni suono sia della scala maggiore sia della scala minore, avremo:
Possiamo osservare la presenza di triadi maggiori, minori e diminuite nelle scala maggiore e in quella minore naturale, invece l’accordo eccedente (III grado) è presente solo nella scala minore armonica e melodica ascendente. Sono considerati consonanti gli accordi: maggiore e minore; dissonanti gli accordi: diminuiti ed eccedenti.
Composizione delle triadi maggiori:
Fondamentale
( inglese)
Fondamentale
(italiano)
Composizione
della triade
C Do Do Mi Sol C♯ Do♯ Do♯ Mi♯ Sol♯ D♭ Re♭ Re♭ Fa La♭ D Re Re Fa♯ La D♯ Re♯ Re♯ Fa♯♯ La♯ E♭ Mi♭ Mi♭ Sol Si♭ E Mi Mi Sol♯ Si F Fa Fa La Do F♯ Fa♯ Fa♯ La♯ Do♯ G♭ Sol♭ Sol♭ Si♭ Re♭ G Sol Sol Si Re G♯ Sol♯ Sol♯ Si♯ Re♯ A♭ La♭ La♭ Do Mi♭ A La La Do♯ Mi A♯ La♯ La♯ Do♯♯ Mi♯ B♭ Si♭ Si♭ Re Fa B Si Si Re♯ Fa♯ La settima (La quadriade)
L’accordo di settima si costruisce aggiungendo un rapporto di terza sul quinto grado di una triade.
Essa viene rappresentato con la numerica “7”, questa serve a indicare la distanza presente fra la nota posta a basso e le altre note costituenti l’accordo: Do – Mi (3) – Sol (5) – Si (7)
Le quadriadi, a seconda dei rapporti che intercorrono tra una nota e l’altra vengono suddivise in sette specie:
- I SPECIE ¹ formata da intervalli: 3ª M, 5ª G, 7ª m;
- II SPECIE costruita da intervalli: 3ª m, 5ª G, 7ª m;
- III SPECIE ² formata da intervalli: 3ª m, 5ª D, 7ª m;
- IV SPECIE costruita da intervalli: 3ª M, 5ª G, 7ª M;
- V SPECIE formata da intervalli: 3ª m, 5ª D, 7ª D;
- VI SPECIE costruita da intervalli: 3ª m, 5ª G. 7ª M;
- VII SPECIE formata da intervalli: 3ª M, 5ª E, 7ª M.
1 – Nella scala maggiore e nella minore melodica e armonica, l’accordo di settima di I specie è anche detto di dominante.
2 – Nella scala maggiore e nella minore armonica, l’accordo di settima di III specie è anche detto di sensibile.
Studiando gli accordi di settima che si formano sulla scala maggiore e sulle principali scale minori, indicandone la specie:
Tutti gli esempi sono in Do maggiore e La minore per semplificare la spiegazione, ma ovviamente possono essere riportati in tutte le altre tonalità.
Gli accordi di settima si dividono in due tipi:
- Accordi di settima naturale: Sono le settime create sulla dominante o sulla sensibile della tonalità; esse non occorrono di preparazione e sono storicamente le più utilizzate.
- Accordi di settima artificiale: In cui figurano tutte le altre settime, queste rendono di preparazione, cosa che avviene tenendo fermo il settimo grado dall’accordo che precede la settima che si desidera creare.
Oltre al tipo di appartenenza, le settime sono soggette a due moti obbligati:
- Moto obbligato del settimo grado: Il settimo grado di una settima è obbligato a risolvere di grado discendente
- Moto obbligato della sensibile: Spesso nell’accordo di settima si trova anche la sensibile della tonalità, essa è obbligata a risolvere di grado ascendente sulla tonica.
Esistono casi in cui il settimo grado della settima corrisponde con la sensibile della tonalità. Ad esempio ciò arriva quando si ha una settima sulla tonica della tonalità. In questo caso il grado di sensibile determina come funziona la settima. Il settimo grado risolverà salendo di tono.
L’accordo di nona:
L’accordo di nona è costituito da cinque note riconducibili a intervalli di terze.
L’accordo di undicesima:
L’accordo di undicesima è costituito da sei note riconducibili a intervalli di terze.
L’accordo di tredicesima:
L’accordo di tredicesima è costituito da sette note riconducibili a intervalli di terze.
Per ulteriori informazioni consulta articolo: Armonizzazione della scala maggiore: il procedimento anche: Enarmonico (Enarmonia), Accordo, Gli Accordi (parte 2)
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Progressioni di accordi di 7ª
Si definisce progressione di accordi di 7ª la riproduzione simmetrica alla 2ª sotto di un modello nel quale è compreso un intervallo di 4ª ascendente oppure di 5ª discendente:
Modello nel quale ogni nota si armonizza con un accordo di 7ª allo stato fondamentale:
Vediamo dagli schemi precedenti, che anche gli accordi, nella riproduzione del modello, sonoo disposti una 2ª sotto.
Nella progressione tonale di accordi di 7ª allo stato fondamentale, la 3ª di ogni accordo, rimanendo immobile, prepara la 7ª dell‘accordo successivo:
Nella progressione tonale 4 parti allo stato fondamentale un accordo è completo e l’altro incompleto, cioè senza la 5ª. Si può avere intero il primo accordo e parziale il secondo o in senso contrario. Se i due accordi fossero completi avrebbero luogo errori di quinte di seguito per moto retto o contrario:
Nell‘accordo nel quale manca la 5ª si raddoppia la fondamentale, oppure, meno frequente, la 3ª:
Se vogliamo avere gli accordi completi è indispensabile creare la successione a 5 parti, raddoppiando la fondamentale o la 5ª nel primo accordo:
La progressione tonale di accordi di 7ª può cominciare con ogni accordo, che, in maggior parte, è quello di 7ª di dominante, e termina con quest’ultimo. La progressione completa è formata di sette accordi, perché trascorre tutti i gradi della scala:
La progressione può avere inizio pure da un accordo di 7ª costruito su qualsiasi altro grado e finire con un accordo qualsiasi che non sia quello di 7ª di dominante:
In questo caso, se l‘accordo iniziale è un accordo secondario serve la preparazione della 7ª e della 5ª nel basso se la progressione è sotto forma di secondo rivolto.
La progressione tonale di accordi di 7ª può essere utilizzata allo stato fondamentale e sotto forma di rivolto.
Progressione tonale di accordi di 7ª nel modo maggiore
Nella progressione tonale di accordi di 7ª nel modo maggiore, sia completa (7 accordi) che incompleta, sia allo stato fondamentale che sotto forma di rivolto, le diverse specie di accordi di 7ª si verificano sempre nel successiva sistemazione:
- un accordo di 7ª di 1ª specie sulla dominante;
- due accordi di 7ª di 4ª specie: sul 1° e sul 4° grado;
- un accordo di 7ª di 3ª specie sul 7° grado;
- tre accordi di 7ª di 2ª specie: sul 3°, sul 6° e sul 2° grado.
Regole per stabilire il modello nella progressione tonale di accordi di 7ª allo stato fondamentale e nei rivolti
Il modello della progressione tonale di accordi di 7ª allo stato fondamentale e nei rivolti si stabilisce nel consecutivo sistema:
- Nel fondamentale, il modello è formato da un basso che sale di 4ª o scende di 5ª e il modello stesso è rifatto una 2ª sotto. Ogni nota del modello, e delle relative ripetizioni, è numerata 7 (7-7):
- Nel 1° rivolto il modello è formato da una nota che resta legata e il modello stesso è riprodotto una 2ª sotto. La prima nota del modello, e quella delle seguenti ripetizioni, è numerata 6 e 5 e la seconda nota con 4 e 2:
- Nel 2° rivolto il modello è formato da una che scende di grado (tono o semitono) e il modello stesso è ricopiato una 2ª sotto, la prima nota del modello, e quella delle successive ripetizioni, è numerata con 4 e 3 e la seconda nota con 7:
- Se la progressione ha inizio con un accordo di 7ª secondario, la prima nota del basso, essendo la 5ª dell’accordo dovrà essere preparata:
- Nel 3° rivolto come nel 2°, il modello è formato da una nota che scende di grado (tono o semitono) e il modello è riprodotto una 2ª sotto. La prima nota del modello, e quella delle successive ripetizioni, è numerata con 4 e 2 e la seconda nota con 6 e 5:
- Se la progressione ha inizio con un accordo di 7ª secondario, la prima nota del basso, essendo la 7ª dell’accordo, dovrà essere preparata:
Esempio completo di una progressione tonale di accordi di 7ª nella tonalità di Do maggiore.
- Fondamentale (numerica 7-7)
- 1º rivolto
- 2º rivolto
- 3º rivolto
Intanto che è semplice creare una progressione tonale di accordi di 7ª in qualunque tonalità secondo gli schemi precedenti, non è nello stesso modo facile identificare in un basso o in una melodia di quale rivolto si tratta. In modo particolare quando la progressione non è completa (cioè di 7 accordi) e, di conseguenza, a causa delle note con le quali ha inizio e fine non è possibile iniziarla e finirla con un accordo di 7ª di dominante.
Effettivamente, in una progressione come la seguente:
il modello può essere stabilito in tre forme diverse , le quale coincidono relativamente ai tre rivolti della progressione stessa:
1. modello nel quale il basso resta legato e il modello stesso è riprodotto una 2ª sotto:
1º rivolto della progressione;
2. modello nel quale il basso scende il grado e il modello stesso è riprodotto una 2ª sotto:
2º rivolto della progressione;
3. modello nel quale il basso, come nel caso precedente, scende di grado e il modello steso è prodotto una 2ª sotto:
3º rivolto della progressione.
La progressione in argomento, di conseguenza, potrebbe essere numerata, indifferentemente, in tre modi diversi, nel rispetto di come è stabilito il modello:
Progressione sotto forma di:
Comunque, per motivo della conclusione finale, non sempre è possibile distinguere indifferentemente un rivolto anziché l’altro, per cui tale selezione dipende solamente dal grado sul quale va a risolvere la nota del basso dell’ultimo accordo di 7ª della progressione:
- se tale grado non può essere armonizzato che con 5/3 o con 7, la progressione verrà considerata come sotto forma di 2º rivolto :
- se tale grado può essere armonizzato con 6/3, la progressione verrà considerata, indifferentemente, come sotto forma di 1º rivolto (6/5 – 4/2), ovvero di 3º rivolto (4/2 – 6/5):
Progressione valutata sotto forma di:
Progressione tonale di accordi di 7ª nel modo minore
Nelle progressioni tonali di accordi di 7ª nel modo minore, nell’armonia tradizionale si utilizzava solamente la scala minore naturale alterando il settimo grado (sensibile), solo nell’ultimo accordo che doveva essere quello di 7ª dominante e usando la preparazione della 7ª nel primo accordo che poteva essere un accordo qualsiasi.
Scala minore naturale (nella tonalità di la minore); a 5 parti per avere tutti accordi completi.
Facendo riferimento al concetto di adoperare nel modo minore qualsiasi tipo di scala, non c’è un motivo per cui la progressione tonale di accordi di 7ª non possa essere utilizzata anche negli altri tipi di scala minore. Da questo utilizzo risulterebbero nuovi effetti che aumenterebbero sempre più il capitale armonico esistente:
Scala minore armonica (nella tonalità di La minore)
Scala minore bachiana (nella tonalità di La minore)
Consistendo la progressione di accordi di 7ª una progressione discendente, è evidente che non è possibile utilizzare la scala minore melodica che nello scendere e, quindi, la progressione nella scala minore melodica si concede con quella nella scala minore naturale.
Progressione di quadriadi e di triadi alternate.
iA parte che di soli accordi di 7ª si può realizzare una progressione di quadriadi e di triadi alternate, nella quale il modello è stabilito in due modi diversi:
1.)
Il basso sale di grado:
e il modello è riprodotto una 2ª sotto:
la prima nota del modello è armonizzata con un accordo di 7ª derivato ( nell’armonia tradizionale era sempre quello di 7ª sensibile una che può essere anche un altro accordo qualsiasi, come per esempio, quello di 7ª di 4ª specie sul 4º grado della scala maggiore), e la seconda nota del modello è armonizzata con una triade allo stato fondamentale:
(1) L’accordo di 5ª D. nel corso della progressione è considerato come un accordo consonante.
La precedente progressione può essere utilizzata anche sotto formato di rivolto. In questa situazione il modello è stabilito nel modo seguente:
- nel 1º rivolto il basso sale di grado e il modello è riprodotto una 2ª sotto; il basso deve salire di grado perché se mai scendesse formerebbe due quinte di seguito con la 7ª che scende, come abbiamo già visto a proposito di tutti gli accordi di 7ª derivati:
- nel 2º rivolto il basso scende di grado e il modello è riprodotto una 2ª sotto:
- nel 3º rivolto il basso scende di grado e il modello è riprodotto una 2ª sotto:
La stessa progressione iniziata con altro accordo di 7ª derivato ( 7ª di 4ª specie sul 4º grado della scala maggiore) :
La prima delle due progressioni precedenti – quella che inizia con l‘accordo di 7ª di sensibile – può essere anche modulante, stabilendo un modello che, nel fondamentale, sale di un semitono e il modello stesso è riprodotto un tono sotto. In questo caso il 1º accordo di ognuna ripetizione del modello è sempre un accordo di 7ª di sensibile di altra tonalità. Suddetta progressione prosegue secondo il circolo delle quinte discendenti, ma saltando una quinta:
2.)
Il basso sale di 4ª:
oppure scende di 5ª:
come nella progressione tonale di accordo di 7ª, e il modello è riprodotto una 2ª sotto:
La prima nota del modello è armonizzata con un accordo di 7ª indipendente – principale o secondario – e la seconda nota con una triade allo stato fondamentale:
La precedente progressione può essere utilizzata sotto forma di rivolto, senza nessun determinato accorgimento nel movimento delle parti.
Anche la precedente progressione può essere modulante, stabilendo un modello che, nel fondamentale, sale di 4ª giusta oppure scende di 5ª giusta e il modello stesso è riprodotto un tono sotto. In questa situazione il 1º accordo di ogni ripetizione del modello è sempre un accordo di 7ª di dominante di altra tonalità. Anche questa progressione prosegue secondo il circolo delle quinte discendenti, ma saltando una quinta:
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La scala
La scala è una successione di suoni che procedono per grado congiunto i quali si trovano in determinati rapporti di distanza con un suono base che è il punto di partenza e che viene denominato tonica. Quindi la scala è una successione ordinata di suoni (detti anche gradi) nell’ambito di un’ottava, disposti in ordine di toni e semitoni. I gradi sono indicati con un numero romano progressivo da I a VII.
fig.1(a)
La scala può essere di due tipi: diatonica e cromatica.
Nel sistema musicale la scala basilare è la scala diatonica, formata di toni e semitoni all’interno di un intervallo di ottava.
La scala diatonica può essere di due specie (modi): maggiore e minore e può svolgersi sia in senso ascendente che discendente:
fig.1(b)
La scala cromatica è costituita dalla successione di tutti i 12 semitoni contenuti nell’ottava.
fig.1(c)
La scala “modo maggiore”
La scala di “modo maggiore” è costituita da 5 toni e 2 semitoni disposti come in fig.1(a) e fig.1(d).
fig.1(d)
Analizzando la distanza tra i vari suoni, cioè degli intervalli che intercorrono tra loro, come in fig.1(a), possiamo ricavarci questa formula: ( T-T-ST-T-T-T-ST), che ci consente di costruirci le scale maggiori. Se applico questa formula a partire da una qualsiasi altra nota otterrò la relativa scala maggiore.
Facciamo un esempio partendo dalla nota RE ricavandoci la relativa scala maggiore fig.2.
fig.2
IL I grado è appunto il RE.
IL II grado dovrà trovarsi a distanza di un tono dal primo grado.Il tono è formato da due semitoni,quindi contando due semitoni a partire dal RE, avrò RE#, MI, quindi il secondo grado della scala sarà il MI.
Andiamo a ricavarci il III grado che disterà ancora di un tono dal grado precedente, quindi contando due semitoni partendo dal MI, ( FA e FA#) otterrò il FA#.
IL IV grado si troverà ad un semitono di distanza dal III, seguendo la formuletta, quindi eravamo arrivati al FA#, conto un semitono ed avrò il SOL.
IL V grado sarà ad un tono dal precedente, quindi (SOL#, LA) ed il LA è il quinto grado della scala.
IL VI grado sarà ancora ad un tono dal precedente, quindi (LA#, SI), avremo il SI.
IL VII grado ad un tono dal precedente, (partendo dal SI avremo DO, DO#) quindi il DO# sarà il settimo grado.
Infine l’VIII grado dovrà essere ad un semitono dal VII, quindi dal DO#, contando un semitono avrò il RE.
Sarà molto utile costruire le altre scale scrivendole sul pentagramma.
Gradi delle scale e loro denominazione
Come detto sopra i suoni che compongono la scala si chiamano gradi e vengono altresì chiamati:
Il I grado : Tonica, è la nota base della scala ed è il grado che esercita più di tutti attrazione sugli altri i quali hanno una tendenza di moto verso di esso.
IL II grado : Sopratonica.
IL III grado : Modale o Mediante. Modale perché da esso dipende l’individuazione del modo maggiore o minore.Mediante perché è il suono intermedio della triade che si costituisce sul I grado.
IL IV grado : Sottodominante.
IL V grado : Dominante, per il suo frequente impiego nelle melodie e per la sua posizione centrale, dalla quale può dominare gli altri gradi.
IL VI grado : Sopradominante.
IL VII grado : Sensibile, per la sua tendenza a risolvere sulla tonica. Quando questo grado non dista un semitono dalla tonica ( come nella scala minore naturale), prende il nome di sottotonica.
La scala di “modo minore”.
Caratteristica della scala minore è la prima 3ª che è sempre minore, mentre gli altri due intervalli , 6ª e 7ª, variano a seconda del tipo di scala minore che viene considerato.
La scala minore può essere di diversi tipi:
Scala minore naturale.
La scala minore naturale ha la 3ª, la 6ª e la 7ª sempre minori, sia in senso ascendente che discendente. Questa scala non presenta la sensibile. La successione di toni e semitoni è: T-ST-T-T-ST-T-T
Scala minore melodica.
La scala minore melodica ha la 3ª sempre minore, sia in senso ascendente che discendente, la 6ª e la 7ª, invece, sono maggiori nel salire e minori nello scendere. Questa caratteristica nasce dall’esigenza di superare gli inconvenienti della scala minore naturale (mancanza di sensibile e quindi del carattere conclusivo della successione 7º e 8º grado) e della scala armonica ( poca metodicità dell’intervallo di 2ª eccedente esistente tra il 6º e 7º grado). A tale inconveniente si è ovviato innalzando di un semitono sia il 6º che il 7º grado nella successione ascendente, in quella discendente tali gradi vengono restituiti all’impianto tonale. La successione di toni e semitoni è in senso ascendente: T-ST-T-T-T-T-ST in senso discendente: T-T-ST-T-T-ST-T
Scala minore armonica.
La scala minore armonica ha la 3ª minore, la 6ª minore e la 7ª maggiore tanto nel salire quanto nello scendere.
La scala minore armonica presenta quindi tra il 6º ed il 7º grado una distanza di un tono e mezzo. Tale intervallo equivalente ad una 2ª eccedente è poco melodico e costituisce la caratteristica di questa scala. La successione di toni e semitoni è: T-ST-T-T-ST-T½ -ST
Ulteriori informazioni consulta: Appunti di Armonia 1
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L’armonia è la scienza e l’arte che studia la genesi e la concatenazione degli accordi. La musica è un arte che deriva dalla successione ritmica dei suoni, melodia e della loro combinazione simultanea, armonia.
Sia che questi suoni giungano al nostro orecchio successivamente oppure simultaneamente. Vengono a trovarsi tra loro in determinati rapporti, i quali, mentre suscitano nel nostro animo determinate sensazioni che formano oggetto dell’arte. Sono a loro volta oggetto della scienza che ne studia le leggi.
Ecco dunque perché l’armonia non è solo una scienza ma anche un’arte nello stesso tempo. Essa si occupa di individuare negli accordi gli elementi di cui sono formati. La genesi di questi elementi e di stabilire ed esporre le leggi che regolano i rapporti di affinità fra un accordo e l’altro.Elementi costituivi della musica
Gli elementi costitutivi della musica pertanto sono la melodia, il ritmo, l’armonia
Per melodia si intende la successione di più suoni di differente altezza e durata.
Il ritmo è determinato dal rapporto di tempo intercorrente tra i vari suoni percepiti successivamente dal nostro orecchio. Tutto in natura è ritmo: dalla circolazione del sangue al movimento degli astri, dalla respirazione all’alternanza del giorno e della notte e alla periodicità delle stagioni.
Melodia e armonia hanno un origine comune, le stesse tendenze e la stessa importanza.
Unendo simultaneamente i suoni di cui è formata una melodia si possono formare successioni armoniche. Reciprocamente dalla disposizione e simmetrica dei suoni che compongono gli accordi si può ricavare una melodia.Armonia: diatonica, cromatica, enarmonica
L’armonia viene ripartita in tre generi: diatonica, cromatica, enarmonica.
L’armonia diatonica si basa sui modi maggiore e minore e studia gli accordi consonanti e tutti quelli dissonanti di 3, 4, 5, 6, 7 suoni.
L’armonia cromatica si occupa delle alterazioni di uno o più suoni negli accordi diatonici. L’armonia cromatica è molto adoperata nella musica moderna ed è fonte di grandi effetti coloristici e contrasti che arricchiscono l’armonizzazione ravvivando la composizione.
L’armonia enamornica è quella parte dell’armonia che si occupa del vario aspetto sotto il quale può essere considerato uno stesso suono o uno stesso accordo – in altri termini è la sostituzione di un accordo mediante un altro omofono ma non omologo; cioè avente gli stessi suoni ma non lo stesso nome. Tale sostituzione cambiando l’essenza dell’accordo produce risoluzioni impreviste che portano in tonalità lontane da quelle di partenza.
Ulteriori informazioni consulta: Enarmonia
Intervalli e scale — generalità
Intervallo, in senso musicale, è il rapporto dei numeri delle vibrazioni di due suoni di differente altezza-in parole più semplici è la distanza che passa fra due suoni. Nel nostro sistema temperato l’ottava giusta è divisa in 12 parti uguali denominate semitoni. Ciascuna delle quali rappresenta l’intervallo più piccolo che passa fra un suono e l’altro e serve come unità di misura per calcolare le distanze. Il semitono può essere di due specie: cromatico e diatonico.Semitono cromatico e diatonico
Semitono cromatico è quello che passa tra due suoni aventi lo stesso nome:Semitono diatonico è quello che passa fra due suoni aventi nomi differente:
- intervallo melodico: i due suoni vengono emessi in successione
- intervallo armonico :i due suoni vengono emessi contemporaneamente.
Ulteriori informazioni consulta: Appunti di Armonia 2
- intervallo melodico: i due suoni vengono emessi in successione