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DECALOGO PER IL LETTORE DI PARTITURE di Robert Schumann1º) Lo studio della partitura non è operazione da fare in compagnia. Quanto più tu studi la partitura da solo, tanto più volentieri essa ti rivelerà i suoi segreti.
2º) Se devi ascoltare un’opera per la prima volta, lascia a casa la partitura: forse non farebbe che disturbarti.
3º) Se suoni uno strumento, cerca di perfezionarti in esso tanto più quanto te lo consentono il tuo tempo e il suo tempo. Il «musicista senza strumento» è la condizione più ostile all’arte dell’era moderna.
4º) Cerca – appena hai superato del pianoforte le più aspre difficoltà tecniche – cerca di suonare anche le partiture d’orchestra. Ne avrai più incitamento e gioia di quanto tu possa supporre.
5º) La capacità più importante che dev’essere sviluppata in te dalla lettura delle partiture, è quella di rappresentarsi mentalmente il suono (orecchio interno). Cerca di rendere con la maggior intensità possibile un suono, e controlla l’esattezza della tua immagine sonora ascoltando con la partitura in mano.
6º) Se, seguendo l’esecuzione orchestrale, hai perso il filo e non puoi subito ritrovano, non sfogliare la partitura, ma chiudila piuttosto, e sta ad ascoltare.
7º) Sfogliare rumorosamente non è lecito nemmeno al direttore.
8º) Gli esercizi del dirigere sono, a casa, un innocente e utile divertimento! ma battere il tempo, al concerto, con la testa, col piede o con altre parti del corpo è altrettanto inutile che importuno, come il canticchiare la melodia che si ascolta. L’ascoltatore veramente commosso e preso sta zitto e non si muove.
9º) Abbi rispetto di ogni maestro e di ogni capolavoro. Il rilevare le mende non è arte: ma miopia e pedanteria.
10º) Ascoltare la musica è come un rito. Se non ci sei preparato, rimani piuttosto a casa.
* Questo ‘Decalogo’ si trova nel prezioso volume di Adriano Lualdi ‘L’arte di dirigere l’orchestra’ alle pp. 352-253. Lualdi afferma di averlo trovato tra i suoi appunti senza nome d’autore, ma crede “sia da attribuire a Roberto Schumann”.
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ARTE E VITA QUOTIDIANA
NELL’AGENDA DI ROBERT SCHUMANN
di Quirino Principehttps://antoniopisacane.com/arte-e-vita-quotidiana-nellagenda-di-robert-schumann/
1.
Chiunque voglia ricostruire la biografia di un uomo meritevole di ricordo sa da quali documenti primari si deva partire: da lettere, diari, memoriali e scritti autobiografici. È noto che i musicisti hanno lasciato quasi sempre tracce di sé in folte corrispondenze epistolari, mentre sono avari di lasciti diaristici e memorialistici. È difficile considerare un diario i Quaderni di conversazione di Beethoven, documento unico nel suo genere per la necessità dolorosa che ne fu lo stimolo. Fra i più generosi di annotazioni quotidiane, Chopin, Debussy, Schönberg. Di pagine autobiografiche e di memorie ci hanno fatto dono Berlioz, Wagner, Stravinskij. Reticenti, invece, Brahms, Schubert, Berg. Continue Reading…