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Definizione
La progressione è la trasposizione sistematica o la ripetizione simmetrica di un disegno musicale (armonico, melodico e ritmico). É un’importane risorsa musicale per lo sviluppo. Quella che sarebbe uguaglianza e singolarità nella ripetizione diventa diversità grazie al cambio di altezza delle note. Spesso, se facciamo l’osservazione precisa, posiamo riferire che la progressione è la base anche di numerosi passaggi in cui a prima vista sembra non presente. (Soprattutto nella fuga e nei settori di sviluppo e di transizione delle sinfonie).
Modello
Il disegno che si ripete simmetricamente si chiama modello (o modulo).
Esempio:
Nella maggior parte dei casi il modello deve essere riprodotto da una figurazione di breve durata per cui possa essere meglio individuato. In più la simmetria deve essere mantenuta non solo nel basso o nella melodia ma in tutte le altri parti. Perciò, gli accordi, nella replica del modello, devono essere disposti non solo nella stessa forma (fondamentale o rivolto) ma anche nelle identiche posizioni melodiche. Questa ultima regola si può modificare solo nell’ultima ripetizione del modello (certo se necessario da una qualunque ragione armonica o melodica).
Il modello nella progressione può variare da un singolo breve motivo su un solo accordo a un’intera frase musicale. Anche se possibile creare un modello musicalmente indicativo sulla base di un solo accordo, dal punto di vista armonico questo tipo di modello è poco notevole e l’efficienza della progressione sarà condizionata dalla disposizione contrappuntistica. Sono più frequenti i modelli che comprendono due accordi. La progressione è più complicato da individuare se il suo modello è molto più lungo. Un gruppo musicale più corto può infatti essere distinto facilmente come un insieme completo. Anche una breve frase musicale può essere utilizzata efficacemente come modello per una progressione.
Dal esempio del “Tristano e Isotta di Wagner si crea, sotto l’aspetto armonico, il seguente modello:
Regole di progressione
Nel collegare gli accordi inclusi nel modello bisogna considerare tutte le regole stabilite per il movimento e il collegamento armonico delle parti, perché un errore contenuto nel modello verrebbe riprodotto nella ripetizione dello stesso.
Nel passare dal modello alla ripetizione dovendosi considerare l’ottima simmetria sono accettabili eventuali errori armonici di quinte, di ottave o di unisoni e intervalli vietati.
Se nella ripetizione del modello s’incontra l’accordo di 5ª diminuita, questo viene esposto come un accordo consonante, ma riprende le sue proprietà quando verrà a trovarsi alla fine della progressione.
Se la progressione comincia con accordi di 7ª o di 9ª principali, per i quali non è richiesta la preparazione, ricrearsi il modello con accordi di 7ª o di 9ª secondari per i quali al contrario la preparazione è indispensabile, questa non viene eseguita in forza della progressione e gli accordi vengono valutati come se fossero principali:
a) accordo di 7ª di prima specie per il quale non è richiesta la progressione;
b) accordo di 7ª di seconda specie per il quale sarebbe stabilita la progressione;
c) accordo di 7ª di terza specie o di sensibile per il quale non è richiesta la progressione;
d) accordo di 7ª di quarta specie per il quale sarebbe stabilita la progressione.
Le progressioni possono essere utilizzate oltre che nel modo maggiore anche nel minore. In questa situazione viene usata la scala minore naturale e l’alterazione della sensibile viene immessa solamente nella cadenza finale:
Lunghezza della progressione
In genere la teoria musicale stabilisce che una sola trasposizione di un modello non costruisce una progressione. Dato che fin quando il gruppo iniziale non è presente perlomeno tre volte non si può parlare di trasposizione sistematica. (Sono necessarie tre separate esposizioni del modello, con due diverse trasposizioni, per dimostrare che l‘intervallo di trasposizione è compatto). Esistono, anche, tantissimi esempi con una sola trasposizione: una frase, ossia, in cui l’anteriore e il successivo sono il modello della progressione e la sua trasposizione, e che non prosegue in progressione. Diciamo, d’altra parte, che per evitare una simmetria troppo allargata sporadicamente i compositori ripetono più di tre volte il modello senza diversificarlo o abbandonarlo del tutto. Ovviamente è possibile trovare numerose eccezioni a questa regola. In certi esempi di espressione musicale come le cadenze virtuosistiche e le composizioni indicate allo studio e alla dimostrazione della tecnica, a volte le progressioni vengono ripetute fino al punto di utilizzare l’intera estensione dello strumento. Comunque la ripetizione non appare generalmente più di tre o quarto volte, per un evidente motivo di varietà estetica. Troppe ripetizioni di uno stesso frammento musicale infatti originano monotonia e farebbero l’effetto di un disco che si incanta sul solco.
Classifica delle progressioni.
Le progressioni vengono ordinate in sette categorie:
- ascendenti;
- discendenti;
- tonali (non modulanti);
- modulanti;
- fondamentali;
- derivate;
- irregolari.
1. Progressioni ascendenti
Progressioni ascendenti sono quelle nelle quali il modello si ripete più alto:
2. Progressioni discendenti
Progressioni discendenti sono quelle nelle quali il modello si ripete più basso:
3. Progressioni tonali (non modulanti)
Progressioni non modulanti sono quelle in cui il centro tonale è fisso. La progressione tonale resta tutta nello stesso tono. Nella progressione non modulante le trasposizioni avvengono sui diversi gradi della scala. Ciò determina qualche variazione nel modello, perché gli intervalli tra i gradi della scala non sono sempre identici. Questo tipo di progressioni è molto utilizzato nello stile rigoroso sia vocale che strumentale e nella musica sacra.
Esempio di progressione tonale discendente, dalla Fuga BWV 860 di Johann Sebastian Bach. Considerando le note cerchiate come bassi armonici, si vede che la progressione segue un segmento del circolo delle quinte.
4. Progressioni modulanti
Progressioni modulanti sono quelle in cui il centro tonale cambia a ogni trasposizione, cioè la progressione attraversa diverse tonalità. La forma più comune di progressione modulante tocca tre differenti tonalità
– un tono iniziale che modula un secondo tono e
– una modulazione a una terza tonalità, mantenendo continuo l‘intervallo tra le diverse toniche.
La modulazione non accade all’interno del modello, ma l’ultimo accordo di questo è l’accordo – perno. La modulazione alla seconda tonalità può essere chiamata modulazione di passaggio o transitoria, dato che, il tono non è confermato e funge solo da fase temporanea prima della terza e ultima tonalità. L’esistenza di una modulazione di passaggio non implica conseguentemente una progressione; invece, una progressione modulante, nella sua forma più comune, comprende una modulazione di passaggio.
5. Progressioni fondamentali
Progressioni fondamentali sono quelle nelle quali gli accordi sono tutti allo stato fondamentale
6. Progressioni derivate
Progressioni derivate sono quelle nelle quali gli accordi sono tutti o in parte sotto forma di rivolto.
7. Progressioni irregolari
Progressioni irregolari sono quelle nelle quali il modello non viene riprodotto con la stessa uguaglianza né gli accordi nelle stesse posizioni:
Una progressione non può essere nello stesso tempo ascendente e discendente, né tonale e modulante, né fondamentale e derivata. Può essere, pero, nello stesso tempo ascendente, tonale e fondamentale, oppure ascendente, modulante e derivata e cosi di seguito.
La progressione ha un ruolo architettonico importante in diverse forme musicali. In particolare:
- nella fuga essa contraddistingue i divertimenti, che nell’ambiente della composizione sono creati proprio a partire da una progressione melodica imitativa costruita da elementi sentiti nell’esposizione.
- nella forma sonata essa è spesso un fondamentale componente dello sviluppo, ed è utilizzata il più delle volte come mezzo modulante in grado di amplificare la tensione fino a un culmine che è risolto di solito dall’avvio della ripresa.